Acilia red Foxes: come siamo nati!
“Eravamo un gruppo di amici che si vedeva sul campetto di basket all'aperto delle scuole medie, scavalcando di nascosto il recinto per fare due tiri e giocare qualche partita. Fummo sfidati. A farlo fu un gruppo di ragazzi di un quartiere vicino, gente che già giocava e all'apparenza più organizzata di noi: ci serviva una persona che ne sapesse di più ed in grado di darci qualche “dritta”.
Dario, uno dei più esperti del gruppo, conosceva un tipo che faceva al caso nostro… Mi aspettavo un signore sui quaranta o cinquant'anni, alto un po' più di me… magari sovrappeso e che ci dicesse di no. Il tipo che rispose al citofono aveva vent'anni, non era affatto più alto di me e sull'essere sovrappeso poi.
Incredibilmente accettò. Fui colpito, da insegnante di musica, dall'impatto vocale che aveva, dal ritmo e la determinazione che ci trasmetteva durante gli allenamenti. Eh già, gli allenamenti: il “tipo” accettò solo a condizione di allenarci sul serio e con regolarità. Preparava le lezioni e ci trattava come una squadra vera… a noi che facevamo solo due tiri a canestro tra amici, al freddo cane di novembre.
Ci allenammo sodo, anche il giorno della partita, facendo, così per scaldarci, qualche ripetuta su e giù per le scale anti-incendio (una trentina di gradini e due-tre pianerottoli) con un amico “aggrappato” sulle spalle. Sebbene fossi il più alto, non ero affatto il più pesante: in tutte le squadre c'è sempre uno un po' più in carne degli altri. La nostra non faceva eccezione: Diego, detto “Pantera” non era affatto un campione di agilità: indovinate chi se lo portava su e giù per le scale? Vincemmo, anzi, stravincemmo la partita, la rivincita e pure un'altra amichevole in una palestra seria. A quel punto ci saremmo potuti sciogliere ed andarcene ognuno per i fatti nostri, ma non andò così.
Il freddo durò ancora parecchio e nel frattempo eravamo diventati molti di più, compresi alcuni elementi che facevano parte del gruppo dei nostri primi sfidanti e un'altra trentina di ragazzini che andarono a formare il gruppo dei “giovani” che si allenava regolarmente prima di noi e che anche io contribuivo ad istruire.
Giocammo fino all'estate, per poi trovarci in una palestra vera a settembre, con molti compagni nuovi ed un vero campionato da affrontare.
In un posto dove non succedeva mai nulla era nata una grande passione. Da allora sono passati molti anni, tanti di noi hanno cambiato casa o si sono fatti una famiglia e Diego ci ha lasciati per sempre, tuttavia, ogni volta che incontro qualcuno di quella prima squadra straordinaria e bellissima, è inevitabile guardarci negli occhi e sorridere, magari chiedendoci qualcosa sui risultati che stanno avendo oggi i nostri “eredi”, oltre a fare un pensierino a quei trenta freddi, faticosi gradini della scala al campetto delle medie.”
Stefano Frattini, Primo Capitano dell’Acilia.
L’associazione di pallacanestro di Acilia nasce trent’anni fa per raccogliere una sfida! Se la inventa un giovanissimo e motivato allenatore assieme ad un nugolo di ragazzi appassionati, in un campetto all’aperto delle scuole di Dragona; tanto freddo, tanti ragazzi e tanto impegno, tutto gratuito, soprattutto il freddo.
La formazione è composta per lo più da neofiti del basket, con qualche innesto di giocatori più esperti: quello che conta però è che finalmente Dragoncello, San Francesco e Dragona siano rappresentati da una squadra di basket.
Da allora sono passati tanti momenti e tanti palloni sono entrati nei canestri. Con molto impegno sono stati ottenuti spazi nelle palestre degli istituti scolastici del territorio.
Da parecchi anni ci chiamiamo Acilia Red Foxes, per rendere omaggio alle volpi che un tempo popolavano la campagna su cui sono sorti i nostri quartieri e a cui i bambini portavano da mangiare con dei piatti di carta.
Ci sono state sconfitte e vittorie, molte delle quali ritenute incredibili da chi di basket se ne intende: quello che davvero non cambia mai è il piacere dell’impegno, il rispetto delle regole e la ricerca di divertimento funzionale alla crescita delle giovani persone del nostro territorio.





